Roma, 10 ottobre 2019 (Agonb) – L’Homo erectus usava strumenti per lavorare e tagliare la carne già mezzo milione di anni fa. La scoperta è stata fatta grazie a uno studio condotto dall’Università di Roma “La Sapienza” in collaborazione con l’Università di Tel Aviv. La ricerca ha gettato un’inaspettata luce sulla produzione di utensili bifacciali caratterizzanti la cultura acheuleana. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Scientific Reports.
Gli autori dello studio, guidato da Flavia Venditti dell’Università di Tel Aviv (TAU) e membro del Laboratorio di Analisi tecnologica e funzionale di manufatti preistorici (Ltfapa) della Sapienza nell’ambito di un accordo internazionale di collaborazione scientifica tra Sapienza e TAU, hanno condotto analisi microscopiche su 283 piccole schegge datate 300-500.000 anni, al fine di ricostruirne le modalità di produzione e utilizzo.
In particolare, centosette schegge hanno mostrato chiari segni di usura attraverso il riconoscimento di specifiche rotture del margine d’uso e micro-trasformazioni nella struttura della selce interpretate come il ripetuto contatto con l’osso e con i tessuti animali. Tali dati sono stati confermati dal riconoscimento di tracce organiche e inorganiche incredibilmente conservate sugli strumenti preistorici. Tali residui (come osso, grasso, fibre di collagene) sono stati riconosciuti su 41 schegge e identificati attraverso analisi della loro morfologia, analisi chimica all’infrarosso e analisi ai raggi X, effettuate grazie alla collaborazione con il laboratorio Diet and Ancient Technology (DANTE) e il Dipartimento di Chimica della Sapienza. (Agonb) Ffr 13:00.