Tra informazione e fiducia, il mondo della scienza di fronte al caso Goetzsche

Quello che vi proponiamo, in questa pagina, è un articolo che vale la pena leggere fino in fondo. Perché racconta la storia di un ricercatore danese, spesso controcorrente, noto per il suo carattere non facile, espulso dal Governing Board di un’organizzazione internazionale, la Cochrane, probabilmente poco nota al grande pubblico. Si tratta di Peter Goetzsche, capo del Nordic Cochrane Center di Copenaghen. Lo studioso, si legge nell’articolo pubblicato dal portale Stradeonline, già da tempo era entrato in conflitto con i nuovi vertici dell’organizzazione, accusati di essere sempre più conniventi con gli interessi economici che girano intorno alla sanità. Prima le sue analisi che mettevano in dubbio l’efficacia degli screening mammografici. Poi l’attacco diretto e violento alle aziende farmaceutiche, soprattutto quelle che producono psicofarmaci. Infine, la goccia che sembra aver fatto traboccare il vaso: l’articolo pubblicato sul BMJ – Evidence-Based Medicine con cui all’inizio dell’estate, insieme ad altri due collaboratori, Goetzsche ha messo in dubbio i risultati rassicuranti sulla sicurezza del vaccino anti papilloma virus (HPV), prodotti da un altro gruppo Cochrane appena due mesi prima. Il fatto che il ricercatore abbia avanzato tali obiezioni su carta intestata dell’organizzazione, preso come prova di autorevolezza dagli antivaccinisti, non è stato per nulla apprezzato dai vertici del gruppo. Da qui la decisione di metterlo alla porta senza troppi complimenti. Una decisione che scuote il mondo della ricerca biomedica e che può essere considerato un po’ il sintomo, e al tempo stesso la concausa, di un inarrestabile smottamento del sistema, del fallimento di un tentativo di produrre risultati scientifici che, attraverso un lavoro di ricerca rigoroso e indipendente, si avvicinino il più possibile all’idea di “verità”.

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