Acque e suolo inquinati in India, nuova call del progetto Teco per la mobilità dei ricercatori

Una call per finanziare la mobilità dei ricercatori pronti a spostarsi dall’Europa all’India. E’ il progetto Teco (Technological Eco-innovations for the quality control and the decontamination of polluted waters and soil), finanziato dall’Unione Europea, che mira a promuovere la cooperazione tra il Vecchio Continente e l’India ed incrementare il dialogo tra settore pubblico e privato nel campo della qualità ambientale.  Attivo da dicembre 2014, e fino a dicembre 2018, Teco è coordinato dal Cnr-Ibaf (Dipartimento Dsstta) con il partenariato del Neeri (National Environmental Engineering Research Institute, Csir, India). Obiettivo della nuova “chiamata”: incrementare e rafforzare gli scambi tra Europa e India di esperti ed innovatori nel settore delle nuove tecnologie applicate alla decontaminazione di suoli ed acque ed al miglioramento della qualità ambientale.
Teco assegna borse di mobilità dirette a ricercatori, dottorandi, post-doc o esperti privati che vogliono intraprendere un soggiorno di ricerca in India per sviluppare o consolidare progetti congiunti con partner pubblici e privati, potendo scegliere come strutture ospitanti centri di ricerca, università, industrie private e pubbliche istituzioni.
Le proposte dovranno essere incentrate sul tema della qualità dei suoli e delle acque e saranno esaminate da una commissione scientifica composta da membri italiani e indiani. Le proposte approvate saranno finanziate con borse mensili di 1.450 euro, valide per periodi compresi tra i 15 giorni e i 4 mesi, più un contributo per le spese di viaggio.
Tra le attività supportate dal Cnr-Ibaf (Istituto di Biologia Agro-ambientale e Forestale) attraverso Teco, molte sono dedicate alla ricerca e alle innovazioni tecnologiche, ma attenzione è stata dedicata anche alla comunicazione. In questo contesto, Giancarlo Cammerini, un fotografo e filmmaker italiano, conduce un viaggio lungo il fiume Gange (Ganga) per investigare il nesso tra la sacralità e l’inquinamento. Circa il 18% della popolazione mondiale risiede in India che però possiede solo il 4% delle risorse idriche rinnovabili del mondo. Un vasto territorio quello indiano, che abbraccia una gran varietà di latitudini e altitudini con una significativa variabilità climatica in precipitazioni e temperature.
Un terzo del territorio indiano è soggetto a siccità mentre il 12% dell’area geografica indiana è soggetta a frequenti inondazioni; tra il 1980 e il 2010 sono stati riportati 7 eventi di grande siccità e ben 184 inondazioni. A questa situazione si aggiungono le problematiche sulla qualità di acque e suoli affetti da gravi e diffusi problemi di inquinamento antropico.

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