Regione Sicilia. Parere di Pietro Miraglia sull’accorpamento dei laboratori

E’ stato pubblicato il decreto che obbliga l’accorpamento dei laboratori che non raggiungono le soglie minime di prestazioni.

La Federbiologi notificherà la richiesta di riesame della disposizione.

 

Il decreto sugli accorpamenti ripropone con integrazioni il D.A. 1006/2014, che recepiva con integrazioni il D.A. 1933/2009, entrambi i decreti ritenuti illegittimi dal Giudice Amministrativo sui ricorsi presentati da Federbiologi Sicilia.

Già il D.A. n. 1933 e il successivo D.A. 1629/2012 erano stati dichiarati illegittimi per aver introdotto “un meccanismo che, se in tesi, mira ad incentivare l’aggregazione, nei risultati finisce per penalizzare le strutture che non intendano aggregarsi, peraltro nel ristrettissimo lasso temporale loro concesso” e, dunque, non può “rimanere esente da censure il tentativo di raggiungere tale obiettivo (ossia, l’aggregazione n.d.r.) senza alcuna seria graduazione temporale per l’applicazione di tale nuova regolamentazione per le strutture già definitivamente accreditate”.

I 60 giorni previsti nel nuovo decreto per comunicare la volontà di aggregarsi, si scontrano, chiaramente, con tale pronuncia giurisdizionale, peraltro coperta da giudicato.

Inoltre nel nuovo decreto si continua a ritenere che l’obbligo dell’aggregazione discenderebbe da precise disposizioni legislative, e, in particolare, della linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni riguardante “Criteri per la Riorganizzazione delle Reti di Offerta di Diagnostica di Laboratorio, nonché di quanto previsto nel Programma Operativo 2010-2012” e di quanto accertato a seguito dei monitoraggi periodici da parte del Ministero della Salute in relazione al perseguimento degli obiettivi del Piano di Rientro.

In realtà nel decreto non si è in alcun modo tenuto in considerazione, tra l’altro, la circolare prot. n. 460 del 15 marzo 2010, avente ad oggetto “Indirizzi operativi per le AA.SS.PP., relativi all’aggregazione dei laboratori privati accreditati di cui al D.A. n.1933 del 16.09.2009 e successivo D.A. n.2674 del 18.11.2009“, che stabilisce che “l’aggregazione si determina su base volontaria e non obbligatoria“.

Tale circolare non ha fatto altro che chiarire la portata del quadro normativo introdotto dall’Assessorato Regionale con i DD.AA in materia, che hanno recepito l’emendamento introdotto dalla VI Commissione dell’Assemblea regionale siciliana, in sede di esame della bozza di decreto, che ha approvato il Piano della Rete dei Laboratori privati alla condizione che l’aggregazione avvenisse su base volontaria e che non vi fosse alcuna penalizzazione per le strutture che avessero deciso di non aggregarsi.

Incredibilmente, il Decreto è stato emanato senza alcun confronto con le OO.SS., quando Federbiologi ne aveva fatto espressa richiesta, dando la disponibilità a definire un soluzione condivisa e dopo l’istituzione di un tavolo tecnico che prevedeva, espressamente, un confronto sulle aggregazioni.

Pertanto, si sta provvedendo a predisporre un atto stragiudiziale di riesame in autotutela del decreto, indirizzato all’Assessore alla Salute ed al Presidente della Regione Siciliana, con il quale chiedere l’urgente convocazione di un incontro con le OO.SS. che affronti la problematica tenendo conto delle effettive indicazioni del Giudice amministrativo e della circolare del Ministero alla Salute che apre a nuove forme di aggregazione, come rete impresa.

Il decreto non potrà non essere privato di ogni effetto e, qualora la Regione Siciliana non darà risposte immediate in ordine alle nostre doglianze, non ci resterebbe che passare allo stato di agitazione e promuovere azioni legali in tutte le sedi.

Confidiamo molto nella possibilità di un dialogo costruttivo con il Presidente della Regione e l’Assessore alla Salute, che alcuni mesi fa hanno ritenuto di non dovere prendere in considerazione le nostre richieste di bonario componimento, recependo le indicazioni degli uffici su VEQ e recuperi tariffari, che però si sono rivelate prive di fondamento, tanto che abbiamo ottenuto in via giudiziaria il riconoscimento delle nostre ragioni.

 

 

 

 

 

 

Dott. Pietro Miraglia

Delegato Regionale e Consigliere dell’ONB con delega Nazionale alla Patologia Clinica