ROma, 2 dicembre 2025 (Agenbio) – Una ricerca pubblicata su Nature Medicine è riuscita a catturare il segnale cerebrale che accompagna la fame compulsiva: si tratta di un’oscillazione elettrica anomala nel nucleus accumbens, la regione del cervello che governa ricompensa e desiderio. Per individuarla, i neuroscienziati hanno impiantato elettrodi in persone con obesità grave e pensieri intrusivi sul cibo, per capire come si attivano i circuiti che spingono al binge eating. Proprio grazie a questo monitoraggio continuo è emersa la sorpresa. Una delle partecipanti, che aveva iniziato tirzepatide (Mounjaro) per il diabete, mostrava un improvviso calo del segnale registrato, e insieme a questo, scomparivano anche i pensieri ossessivi legati al cibo. Alcuni mesi dopo, però, il segnale. Tornato e le abbuffate con lui, segno che il cervello può sviluppare tolleranza all’effetto del farmaco. Questa “firma neurale” della fame compulsiva diventa però molto più di una curiosità: potrebbe essere usata per monitorare in tempo reale l’efficacia dei farmaci, prevedere la ricompensa del craving prima che il comportamento sfugga di mano e guidare lo sviluppo di nuove terapie mirate proprio al desiderio irrefrenabile di cibo (food noise), non solo al peso corporeo. (Agenbio) Emanuela Birra 9:00




