Roma, 7 novembre 2025 (Agenbio) – Sviluppato impianto retinico in grado di ripristinare la vista in pazienti con degenerazione maculare senile (Amd) avanzata. A riuscirci gli scienziati dell’Università di Pittsburgh, di Bonn e della Stanford University, che hanno pubblicato un articolo sul New England Journal of Medicine. Il team, guidato da Josè-Alain Sahel, Daniel Palanker e Frank Holz, ha ideato un impianto retinico senza fili per contrastare le problematiche dell’Amd, la principale causa di cecità irreversibile negli anziani. Hanno coinvolto 38 partecipanti over 60, di questi, 32 hanno completato il follow-up di 12 mesi, 26 hanno ottenuto miglioramenti clinicamente significativi nell’acuità visiva e 27 hanno riferito di utilizzare una protesi visiva a casa per leggere numeri o parole. “Oltre l’80% dei pazienti – riporta Sahel – è riuscito a distinguere lettere e parole, alcuni persino a leggere un libro. Un risultato impensabile 15 anni fa”. L’approccio si basa sul sistema “Prima”, che sostituisce i fotorecettori perduti con un impianto wireless che converte la luce in segnali elettrici per stimolare le cellule retiniche rimanenti. Una telecamera montata su occhiali speciali cattura le immagini e le proietta sull’impianto utilizzando una luce invisibile nel vicino infrarosso. L’impianto converte quindi la luce in impulsi elettrici, ripristinando il flusso di informazioni visive al cervello. “Non siamo ancora in grado – commenta Sahel – di ripristinare una vista completa ma stiamo studiando metodi innovativi per migliorare la qualità della vita delle persone”. (Agenbio) Mmo 10:00




