Roma, 14 agosto 2025 (Agenbio) – È sempre più di attualità la terapia genica per curare i pazienti e aiutare le guarigioni. Dopo l’infarto, la terapia genica proteggerà il cuore dalle aritmie letali. I primi esperimenti in laboratorio hanno dato risultati incoraggianti. Grazie ad un trasportatore invisibile e all’azione di campi magnetici, si potrebbe ridurre il rischio di aritmie. Dopo un evento ischemico il tessuto cellulare danneggiato si va a sostituire con tessuto connettivo: piccole cicatrici, che ovviamente non sono in grado di far passare il segnale elettrico che corre costantemente lungo il muscolo cardiaco e regola i battiti. Di qui il pericolo che si possano generare aritmie potenzialmente mortali come la fibrillazione ventricolare che può provocare l’arresto. La terapia genica consentirà di mantenere il passaggio del segnale elettrico anche nelle aree in cui si è verificata la lesione. È quello che promette una ricerca pubblicata su Journal of Physiology, condotta dagli esperti dell’Ospedale Universitario di Bonn e dell’Università di Bonn. (Agenbio)