Cancro polmonare, scoperto legame tra mutazioni genetiche e smog nei non fumatori 

Roma, 07 luglio (Agenbio) – L’incremento dei casi di tumore al polmone tra i non fumatori potrebbe trovare una spiegazione nelle mutazioni genetiche più frequenti nelle persone maggiormente esposte all’inquinamento atmosferico. A sostenerlo è un gruppo di scienziati dell’Università della California di San Diego, autore di uno studio pubblicato su Nature.
Analizzando l’intero codice genetico di tumori polmonari rimossi da 871 pazienti che non avevano mai fumato in Europa, Nord America, Africa e Asia e combinando i dati genomici con le stime sulla passata esposizione all’inquinamento dell’aria dei partecipanti, gli scienziati hanno trovato che livelli più elevati di aria inquinata in una regione corrispondevano a un numero maggiore di mutazioni che favorivano il cancro ai polmoni nei partecipanti. L’esposizione al particolato fine risultava, per esempio, legata a mutazioni sul gene TP53 già in passato associate al fumo di sigaretta. Le mutazioni trovate erano sia di tipo diretto, sia semplicemente legate a processi che possono favorire l’ambiente adatto a un tumore, come quelli di invecchiamento cellulare. Le persone esposte ai livelli più elevati di inquinamento atmosferico avevano anche telomeri più corti, segnale di una divisione cellulare potenzialmente più rapida che può incoraggiare il cancro. (Agenbio) Etr 14.00