Roma, 07 luglio (Agenbio) – Uno studio dell’università Alma Mater di Bologna rivela come alcune anomalie del Dna possano danneggiare le cellule, ma anche costituire bersagli per terapie più efficaci contro il cancro e i disturbi del sistema nervoso. Si tratta dei G-quadruplex (G4), strutture non canoniche che si formano in regioni ricche di guanina e che possono regolare le origini di replicazione, ovvero i punti di partenza in cui inizia la duplicazione del materiale genetico.
Gli autori della ricerca hanno osservato che la stabilizzazione dei G4 in regioni del genoma contenenti geni attivamente trascritti, che solitamente vengono replicate all’inizio della fase S del ciclo cellulare, comporta la formazione di particolari strutture chiamate G-loop, che causano i cosiddetti “conflitti replicazione/trascrizione”, i quali possono causare rotture a doppio filamento del DNA. Quando però la stabilizzazione dei G4 avviene in regioni del genoma contenenti geni poco o per nulla trascritti, solitamente replicate alla fine della fase S del ciclo cellulare, si crea un ostacolo per la DNA polimerasi, interferendo con il suo passaggio sul DNA templato.
Anche i meccanismi cellulari di risposta che permettono di “bypassare” il punto di arresto e riprendere la replicazione agiscono in maniera “contesto specifica”: è il caso di PrimPol: una DNA polimerasi che riveste un ruolo fondamentale solo durante le ultime fasi della fase S. (Agenbio) Etr 12.00