Hiv, identificati i biomarcatori chiave nei pazienti curati precocemente

Roma, 2 luglio 2025 (Agenbio) – Un gruppo di adolescenti e giovani adulti nati con l’Hiv e trattati fin dalla prima infanzia ha mostrato una notevole capacità di controllo dell’infezione, mantenendo il virus in uno stato quasi inattivo. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata e il MIT di Boston, pubblicato sulla rivista Cell Reports Medicine.
I pazienti coinvolti, parte della coorte denominata LEUKOHIV, sono stati sottoposti a terapia antiretrovirale precoce e continuativa per una media di 20 anni. Lo studio ha individuato biomarcatori) che si associano a una presenza estremamente ridotta del virus HIV nell’organismo. Questo parametro è molto importante dal punto di vista clinico, perché può aiutare a riconoscere quei pazienti per cui è possibile valutare, in modo sicuro, la sospensione della terapia antiretrovirale.
L’analisi immunologica approfondita è stata resa possibile grazie all’utilizzo di una procedura di leucoaferesi, che ha consentito la raccolta di grandi quantità di linfociti in maniera sicura, permettendo una caratterizzazione avanzata del sistema immunitario. I dati ottenuti hanno evidenziato una quasi totale assenza di provirus intatti e la presenza di cellule natural killer altamente funzionali anche a distanza di decenni, segno di un’immunità innata potenziata. (Agenbio) Etr 11,00