Roma, 20 giugno 2025 (Agenbio) – Per contrastare l’infertilità non basta più la prevenzione. A sostenerlo sono gli specialistici della Società Italiana di Andrologia (SIA), che si sono riuniti a Napoli in occasione degli Stati Generali della Prevenzione. Secondo gli esperti è importante iniziare a preservare la fertilità maschile quando si è ancora giovani e sani, ricorrendo anche a strumenti come il congelamento e la conservazione del seme. Gli uomini italiani, infatti, diventano padri sempre più tardi e i dati rivelano che in Italia la natalità non è mai stata così bassa: solo 370mila nascite registrate nel 2024, circa 10mila in meno rispetto al 2024. Ma, avvertono gli esperti, il tempo è un nemico silenzioso della fertilità: già dopo i 34 anni aumentano i danni al DNA spermatico, con conseguente riduzione delle probabilità di concepimento e maggior rischio di trasmettere anomalie genetiche ai figli. Secondo Alessandro Palmieri, presidente della SIA, è dunque “fondamentale che la crioconservazione del seme venga considerata una vera e propria strategia di salute pubblica”. Attualmente in Italia non esiste una banca nazionale del seme centralizzata: la conservazione è possibile solo in alcune strutture pubbliche specializzate in Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), mentre la maggior parte dei servizi è offerta a pagamento da banche private. Da qui l’appello della SIA: rendere la crioconservazione accessibile attraverso il Servizio Sanitario Nazionale e avviare la creazione di una banca nazionale dei gameti, maschili e femminili, per offrire a tutti gli italiani la possibilità concreta di proteggere il proprio potenziale riproduttivo. (Agenbio) Alu 10.00