Roma, 30 maggio 2025 (Agenbio) – Teli biodegradabili per la pacciamatura. Questo il risultato del progetto Mulching+ che ha sviluppato un modello innovativo di biotelo, derivato completamente da materie prime biologiche – cellulosa e chitosano – e arricchito di azoto e fosforo, in modo da ottenere un duplice beneficio: la totale biodegradazione dei teli nel suolo e l’apporto di nutrienti. I test del progetto hanno dimostrato che i film sono completamente biodegradati in meno di 4 mesi e aumentano la disponibilità di nitrati e di fosforo per le piante di oltre il 60%. I risultati di Mulching+, progetto coordinato dall’Ateneo di Palermo in collaborazione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, l’Università di Ferrara, e Crea Aa, è stato presentato oggi all’Accademia dei Georgofili di Firenze che ricorda come i film in plastica per la pacciamatura sono la causa principale di contaminazione nei suoli agricoli. In Europa oggi si consumano oltre 700 tonnellate di plastiche in agricoltura e solo per un terzo vengono riciclate, mentre il resto viene bruciato in campo o disperso nell’ambiente. Al contrario, «le bioplastiche non rilasciano sostanze persistenti nell’ambiente, non hanno effetti eco-tossici e biodegradano anche a basse temperature», come ha ricordato Claudio Marzadori, docente dell’Università di Bologna. Sono ancora una piccola frazione del consumo globale di plastiche in agricoltura – meno dell’1% – ma si prevede che il loro impiego raddoppierà nei prossimi tre anni, ha detto Sara Guerrini di Novamont, uno dei maggiori attori mondiali delle plastiche biodegradabili col suo prodotto Mater-bi. (Agenbio) Eleonara Caruso 9:00