Roma 30 aprile 2025 (Agenbio) – Un nuovo traguardo nella purificazione dell’acqua arriva grazie a una tecnologia basata sull’ossido di grafene, un nanomateriale estremamente innovativo e promettente. I risultati di questa ricerca, frutto della collaborazione tra il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’azienda MEDICA S.p.A., sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature Water. L’obiettivo del lavoro è stato quello di integrare l’ossido di grafene (GO) in filtri per acqua costituiti da fibre capillari cave, capaci di catturare e rimuovere inquinanti emergenti con un’efficienza sorprendente.
I contaminanti emergenti (EC) sono sostanze chimiche di origine recente o poco studiate, che si trovano sempre più spesso nelle acque potabili e nei fiumi: farmaci, cosmetici, pesticidi, filtri solari, additivi industriali e ritardanti di fiamma sono solo alcuni esempi. Il loro crescente rilascio nell’ambiente rappresenta una sfida urgente per la tutela della salute umana e dell’ecosistema. I nuovi filtri sviluppati in questo progetto si sono dimostrati efficaci contro alcuni degli inquinanti più problematici e persistenti, tra cui PFAS, antibiotici chinolonici e persino metalli pesanti come il piombo, offrendo prestazioni paragonabili ai migliori sistemi attualmente in commercio.
Oltre all’efficacia, la tecnologia si distingue per la facilità di produzione e il basso impatto economico: è compatibile con le attuali linee industriali e richiede un uso ridotto di ossido di grafene nelle membrane filtranti, mantenendo così costi contenuti e sostenibilità ambientale.
«Questa innovazione dimostra come la ricerca scientifica, se guidata dalle reali esigenze dell’industria e sostenuta da investimenti pubblici strategici, possa generare soluzioni concrete e avanzate», spiega Vincenzo Palermo, direttore dell’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività del CNR di Bologna (Cnr-Isof) e uno degli autori principali dello studio. «Abbiamo sviluppato una tecnologia che unisce sicurezza, efficienza e sostenibilità, rendendo possibile la produzione di migliaia di filtri ogni anno da parte di MEDICA S.p.A.».
Questo risultato è il culmine di oltre dieci anni di ricerca, durante i quali sono state sviluppate membrane innovative a base di polisulfone e ossido di grafene. Un momento chiave del percorso è stata la creazione di una linea di produzione semi-industriale, nell’ambito del progetto europeo GRAPHIL, finanziato dall’iniziativa Graphene Flagship. Questo passaggio ha permesso di trasformare i prototipi di laboratorio in una tecnologia pronta per il mercato.
Fondamentale è stata la stretta collaborazione tra i gruppi di ricerca del CNR e MEDICA S.p.A., basata su un dialogo continuo e una sinergia consolidata nel tempo. « Il nostro lavoro quotidiano fianco a fianco ha reso possibile questo successo» raccontano Manuela Melucci (CNR-Isof) e Letizia Bocchi (MEDICA S.p.A.), rispettivamente responsabile scientifica e coordinatrice del progetto GRAPHIL.
Nel 2024, la collaborazione ha portato al lancio commerciale di Graphisulfone, una nuova generazione di membrane composite che combinano ultrafiltrazione e adsorbimento in un’unica soluzione tecnologica. Un passo concreto verso un’acqua più sicura e un futuro più sostenibile. (Agenbio) Eleonora Caruso 9:00