Cancro seno e ovaie, asportazione chirurgica salva le donne con mutazione Jolie

Roma, 13 maggio 2025 (Agenbio) – La mastectomia bilaterale o l’asportazione di tube e ovaie sono salvavita nelle giovani donne con “mutazione Jolie”, non solo per le portatrici sane, ma anche per chi ha già ricevuto una diagnosi di tumore al seno. È quanto emerge da una ricerca coordinata dall’Irccs San Martino di Genova, pubblicata su The Lancet Oncology e finanziata dall’Airc, che ha coinvolto 5.290 pazienti under 40 con tumore del seno legato a mutazioni del gene BRCA, trattate in 109 istituti 33 Paesi, nell’arco di 20 anni. “Delle partecipanti incluse nello studio, – spiega Eva Blondeaux, prima autrice dello studio – 2.910 si sono sottoposte a mastectomia bilaterale, 2.782 a ovariectomia. Tra le 5.290 partecipanti, 1.804 hanno optato per entrambe le procedure, mentre 1.402 non si sono sottoposte a nessuno dei due interventi chirurgici. Le pazienti sono state seguite per circa 8 anni per valutare l’efficacia dell’approccio chirurgico preventivo. A distanza di quasi un decennio, il gruppo che si è sottoposto solo a mastectomia bilaterale ha riportato, mediamente, una riduzione del rischio di mortalità del 35 per cento, e di recidiva o di altra neoplasia primaria del 42 per cento. Per le pazienti che invece hanno rimosso tube e ovaie, i numeri sono quasi invertiti. L’intervento è stato infatti associato a un rischio di mortalità inferiore del 42 per cento e a un rischio di recidiva, sempre in media, del 32 per cento in meno”. (Agenbio) – Etr 09.00