Roma, 1 maggio 2025 – La Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi è al fianco di tutti i biologi. È un ente pubblico, non un’associazione privata sottoposto al Ministero della Salute e opera in rispetto della legge. Ma soprattutto il presidente D’Anna e la Fnob sono al fianco dei lavoratori e delle strutture che hanno i requisiti di legge, che rispettano le professionalità e non sfruttano. Sono lapidarie le parole di Vincenzo D’Anna, presidente della Fnob intervenuto al Workshop che si è tenuto a Bari lo scorso 29 aprile. Il dato riferisce che dei 58 mila iscritti all’ordine, il 40% non segue la vita dell’Ente. Un gap che deve essere colmato soprattutto mentre “imperversano giudizi e dichiarazioni false che trovano nei social, praticati da leoni da tastiera, il terreno fertile”. Il presidente D’Anna condanna una narrazione “malevola e mendace su notizie relative alla rete di laboratorio, alla farmacia dei servizi e ad altre attività che svolgiamo in difesa della categoria che comprende tutti i cinquemila iscritti”. “Mi rivolgo – ha sottolineato il presidente nel suo discorso -, a tutti quei biologi che vengono sfruttati per sette oppure otto euro all’ora. Sono il presidente di un ordine pubblico che difende la categoria nel suo complesso e non fa gli interessi di strutture che non sono in regola, incapaci di garantire i diritti dei lavoratori, sfruttando le professionalità”. La Fnob non può agire arbitrariamente non tenendo conto della legge: “viviamo in uno stato di diritto dove la morale è rappresentata dalla legge”. Dotarsi dei requisiti previsti dalla legge significa raggiungere la soglia di efficienza indispensabile per ottenere l’accreditamento della struttura: “chi è al di sotto della soglia di efficienza – ha detto D’Anna -, non può essere né accreditato né contrattualizzato”. La verità è che in alcune regioni ci sono strutture che non soddisfano i requisiti, ma la Fnob e il presidente D’Anna non sono contro i laboratori: “è una grande menzogna!” – ha dichiarato il presidente. Il discorso è poi virato sulle battaglie intraprese dalla Fnob per le tariffe. Spazio quindi alla mobilitazione dei biologi prevista il prossimo 13 maggio a Roma, presso l’auditorium Ennio Morricone – in via de Coubertin 30 – alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci: “chiederò al ministro di rendere la norma relativa alla soglia di efficienza facoltativa così se alcune regioni non intendono, per motivi di politica spicciola, adeguarsi alla legge, lo facciano”. Una legge, quella sulla soglia di efficienza, che risale al 6 agosto 2006: “ma quanto tempo deve ancora passare perché venga attuata?”- chiede il presidente. E poi ancora sull’evento del 13 maggio: “andrò a rivendicare i diritti dei biologi, il farmacista non può fare l’analista. Ci stiamo giocando una partita che vale adesso e per il futuro. Non consentiremo mai ai farmacisti di accedere a campi come genetica , genomica, ormoni, marcatori tumorali, biologia molecolare, coagulazione, immunologia e immunometria. A riguardo – spiega D’Anna -, abbiamo già ottenuto grandi conquiste. Il farmacista allo stato può effettuare test rapidi (point of care testing – poct), ma dovrà stipulare una convenzione con un laboratorio di analisi pubblico o privato”. Poi le novità per la professione: “sta per essere approvato il decreto attuativo delle lauree abilitanti. La novità è che l’esame di Stato si sosterrà nel corso della laurea magistrale” – ha annunciato il presidente D’Anna. Che ha sottolineato anche i trecento eventi promossi gratuitamente dalla Fnob a partire dal gennaio 2018, le quattro scuole permanenti istituite dalla Fondazione Italiana dei Biologi. “Una categoria cresce – ha concluso il presidente della Fnob -, quando non ci sono invidie, quando il lavoro viene riconosciuto e quando si gioisce insieme per il successo del collega”.