Le bolle vulcaniche predicono la sorte dei coralli nei mari più acidi

Roma, 3 dicembre 2025 (Agenbio) – Uno studio internazionale pubblicato su Communications Biology ha utilizzato barriere coralline uniche in Papua Nuova Guinea per determinare il probabile impatto dell’acidificazione degli oceani sulle barriere coralline di fronte al cambiamento climatico. Il team di ricerca, guidato dall’Australian Institute of Marine Science (AIMS), ha analizzato intere barriere coralline, localmente arricchite di CO2 che fuoriesce dal fondale marino, vicino ad alcuni dei remoti vulcani sottomarini poco profondi della Papua Nuova Guinea. Gli oceani sono leggermente alcalini, con un pH di 8,0, ma la loro acidità è già aumentata del 30 per cento. Con l’aumento delle emissioni di CO2, si prevede che il pH degli oceani diminuirà ulteriormente fino a raggiungere un pH di 7,8 entro il 2100. «Studiando organismi in 37 siti lungo un gradiente di esposizione alla CO2 di 500 metri, – spiega Katharina Fabricius, ricercatrice all’AIMS di Townsville e autrice principale dello studio – abbiamo osservato che, con la concentrazione di anidride carbonica sempre crescente, le alghe carnose diventano dominanti, sostituendo e soffocando i coralli e le alghe calcifere. L’indagine ha rilevato anche molti meno coralli neonati, e ciò significa che le barriere coralline non saranno in grado di crescere e riprendersi rapidamente. (Agenbio) Etr 9:00