Roma, 8 novembre 2025 (Agenbio) – Stroncato dalla polmonite interstiziale, Beppe Vessicchio è morto, all’improvviso, a Roma, all’ospedale San Camillo, dove era ricoverato in terapia intensiva.
Nato a Napoli il 17 marzo 1956, direttore d’orchestra, arrangiatore, punto di riferimento della musica leggera italiana, era noto soprattutto per il suo ruolo di direttore d’orchestra al Festival di Sanremo, dove diresse per decenni le più grandi orchestre e accompagnato artisti entrati nella storia della canzone italiana. La sua morte lascia sgomenti e in tanti, personaggi dello spettacolo e non, hanno espresso il proprio cordoglio. Vessicchio è deceduto a causa della polmonite interstiziale, una complicanza sentita più volte nel corso della pandemia da covid – 19. Le cause della polmonite interstiziale includono infezioni quali virus, batteri, funghi; malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide o il lupus; l’esposizione a sostanze tossiche come amianto o silice; l’assunzione di determinati farmaci chemioterapici, antibiotici e la radioterapia. A volte, le cause rimangono sconosciute e cioè idiopatiche. I sintomi principali della polmonite interstiziale sono la mancanza di respiro (dispnea) e la tosse secca o con catarro, che tendono a peggiorare nel tempo. Si possono manifestare anche stanchezza, affaticamento, febbre, sudorazione notturna e dolori articolari. Nelle forme più gravi si può arrivare a insufficienza respiratoria. Per decenni Vessicchio è stato l’anima del Festival di Sanremo. Nel 2022, aveva dovuto dare forfait per alcune sere per essere risultato positivo al Covid: quando tornò a dirigere, il pubblico lo accolse con un’ovazione. Anche nel 2023 il teatro Ariston lo omaggiò con una standing ovation quando Vessicchio, che non era nella scaletta dei direttori che accompagnavano gli artisti in gara, tornò in scena per dirigere con Enrico Melozzi Destinazione paradiso, eseguita da Gianluca Grignani con Arisa. I funerali di Vessicchio si svolgeranno in forma strettamente privata. (Agenbio)




