Roma, 20 ottobre 2025 (Agenbio) – Grazie a uno studio condotto da neurobiologi della Duke University, e pubblicato su Nature, è stato scoperto che i neuropodi presenti nel colon, capaci di captare i segnali provenienti da altre aree dell’organismo, rilevano una proteina ancestrale prodotta dai batteri, la flagellina, e lanciano al cervello un messaggio di sazietà. Quando mangiamo, i batteri rilasciano la flagellina, che normalmente usano per nuotare; poi i neuropodi la intercettano grazie a un sensore specifico chiamato TLR5 (Toll-like receptor 5). È a questo punto che, attraverso il nervo vago, viene inviato al cervello lo stop al cibo. Per cogliere ogni dettaglio del processo, il team ha ingegnerizzato un sistema di monitoraggio battezzato Crunch Master che sfrutta registrazioni audio e video per tracciare con precisione l’assunzione di cibo. Dai dati raccolti, è emerso chiaramente che la flagellina riduce il consumo. Secondo gli autori dello studio, questa scoperta rappresenta un primo passo per comprendere come l’intestino sia in grado di rilevare i microbi che influenzano non solo l’alimentazione, ma anche l’umore, e come il cervello possa plasmare il nostro microbioma. (Agenbio) Etr 9:00