“Free light chains nella diagnostica di laboratorio“ è il titolo del corso ECM rivolto a Biologi e professionisti del settore laboratoristico e di cui responsabile scientifico è stato designato il dott. Arnolfo Petruzziello, presidente dell’OBCM, in programma il prossimo 21 novembre (dalle ore 8,30 alle 18), nei locali dell’Ordine dei Biologi della Campania e del Molise in via Ponte di Tappia, 82, a Napoli.
Il corso si rende necessario per affrontare i seguenti aspetti critici e di attualità:
Impatto diagnostico
Le Catene Leggere Libere (FLC) sieriche (kappa, κ, e lambda, λ) rappresentano spesso l’unico marcatore di malattia in forme cliniche specifiche, come il Mieloma non Secernente o l’Amiloidosi AL, dove le tecniche tradizionali (elettroforesi e immunofissazione) possono risultare negative o poco sensibili. Il dosaggio delle FLC nel siero ha dimostrato inoltre di poter sostituire o affiancare la ricerca della proteinuria di Bence-Jones (catene leggere urinarie), superando i limiti di sensibilità e praticità dell’analisi urinaria.
Differenze metodologiche
Esistono diverse metodiche e kit commerciali per la quantificazione delle FLC (es. Freelite, che è il gold standard storico, e altri metodi emergenti). È essenziale che i professionisti del laboratorio comprendano le differenze analitiche, i limiti, le potenziali interferenze (come l’eccesso antigenico) e la comparabilità dei risultati tra i diversi metodi, specialmente in un contesto di monitoraggio longitudinale.
Interpretazione complessa
L’interpretazione dei risultati delle FLC, in particolare del rapporto κ/λ, non è sempre lineare. Condizioni come l’insufficienza renale cronica (CKD) possono innalzare in modo policlonale le concentrazioni di FLC pur in assenza di una discrasia plasmacellulare, alterando il range di riferimento del rapporto. Il corso fornirà gli strumenti per l’interpretazione differenziale in presenza di patologie renali, infiammatorie o autoimmuni, che possono influenzare i valori di FLC.
Nuovi ambiti
Il ruolo diagnostico delle FLC si sta espandendo, ad esempio, alla diagnostica neurologica (es. Sclerosi Multipla), dove la determinazione delle FLC nel liquor (liquido cerebrospinale) può fornire un supporto nella valutazione della sintesi intratecale di immunoglobuline, talvolta con maggiore sensibilità rispetto alla ricerca delle Bande Oligoclonali (OCB).