Roma, 13 ottobre 2025 (Agenbio) – Secondo una ricerca pubblicata sull’Embo Journal, guidata da Ana Boskovic e Jamie Hackett del Laboratorio Europeo di Biologia Molecolare Embl di Roma, una dieta alterata del padre o un microbioma intestinale paterno squilibrato possono influenzare lo sviluppo dell’embrione. Diverse scoperte hanno dimostrato l’importanza dell’ereditarietà epigenetica e di come alcuni fattori esterni, come gli stili di vita, possano influenzare l’attività del Dna ed essere trasmessi alla prole. Una sorta di impronta molecolare i cui meccanismi non sono ancora chiari e che di solito si associa alla trasmissione per via materna durante la gestazione. Il gruppo dell’Embl ha condotto degli esperimenti per capirne di più. È stata somministrata ad un gruppo una dieta povera di proteine e ricca di zuccheri, ad un altro è stato alterato il microbiota intestinale per mezzo di antibiotici. Dagli spermatozoi dei due gruppi si sono ottenuti degli embrioni, dai quali sono emerse differenze importanti, come la riduzione dell’attività di alcuni geni chiave nello sviluppo. “Lo studio rappresenta un passo avanti nella comprensione dei meccanismi dell’ereditarietà epigenetica, in particolare lungo la linea di trasmissione paterna – spiegano i ricercatori -. Abbiamo in programma di applicare strumenti aggiuntivi per indagare i cambiamenti precoci nella prole in risposta agli ambienti paterni, con la speranza di aprire la strada a nuove strategie di prevenzione delle malattie”. (Agenbio) Mmo 11:00