Nuovo modello per prevedere il futuro delle foreste

Roma, 29 settembre 2025 (Agenbio) – Uno studio pubblicato su Science, condotto dagli scienziati dell’Università dell’Illinois di Urbana-Champaign e dell’Università statale dell’Oregon, ha l’obiettivo di sviluppare un modello capace di comprendere i fattori che mantengono o minacciano la diversità negli ecosistemi forestali. Il team, guidato da James O’Dwyer, Andy Jones e James Lutz, ha utilizzato le informazioni sul censimento degli alberi ottenute per il Wind River Forest Dynamics Plot, e ha raccolto dati genomici da tutte le 8 specie di alberi che costituiscono quasi tutta la biomassa del Wind River. Il modello è stato in grado di prevedere con precisione le fluttuazioni nella crescita e nella decrescita delle piante nel periodo dal 2016 al 2021. “Un lavoro fondamentale – afferma O’Dwyer – perché i cambiamenti nell’abbondanza o la perdita di una specie in una foresta possono avere effetti a cascata su altre specie. Le foreste con una minore diversità arborea sono più suscettibili agli attacchi di agenti patogeni o parassiti. Prevedere quali specie sono a rischio aiuterà a capire come proteggerle”. “Gli alberi vicini si influenzano a vicenda – aggiunge Lutz – non solo in vita, ma anche quando muoiono”. I ricercatori ipotizzano che la variazione genomica sia una risorsa ancora poco sfruttata per interpretare le dinamiche ecologiche. Migliorare questi modelli predittivi potrebbe aprire nuove strade per la conservazione e la gestione sostenibile delle foreste a livello globale. (Agenbio) Mmo 14.00