Roma, 5 settembre 2025 (Agenbio) – Il Covid rialza la testa, ma in realtà non se n’è mai andato. Ci sono i nuovi picchi. Le dichiarazioni dell’infettivologo Fabrizio Pragliasco, virologo dell’Università Statale di Milano, non lasciano dubbi: “Le nuove varianti Covid possono eludere le nostre difese immunitarie e scatenare nuove ondate di infezioni”. Secondo Pragliasco in Italia 5-10 persone muoiono di Covid ogni settimana. In Italia avanza la variante Stratus. Attualmente si segnala un incremento dei casi, seppur contenuto e non sostenuto: secondo gli esperti, va sottolineato, ad oggi non esiste un allarme ma solo “qualche ricovero di over 80 con comorbidità” come ha ribadito Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa, tra i fondatori della rete di sequenziamento dell’Istituto superiore di sanità che lavora per osservate le varianti del Covid nel nostro Paese. “La variante che oggi va per maggiore, siamo già oltre il 50% di presenza nei contagi, è XFG o ‘Stratus’, arrivata dagli Usa”. Si tratta, ha proseguito Pistello, di un virus generato dalla ricombinazione di altre mutazioni e che, ad oggi. “è dominante anche da noi”. In questo senso il più recente report del ministero della Salute sui casi Covid in Italia sottolinea 1.391 contagi, rispetto ai 1.091 del monitoraggio precedente. “Nei positivi al Covid stanno tornando i ‘vecchi’ sintomi che abbiamo conosciuto nella prima fase della pandemia – ha spiegato l’esperto – Molti lamentano la mancanza improvvisa dell’olfatto e del gusto, questo perché molto probabilmente l’ingresso del virus predilige queste sedi che vengono – momentaneamente – compromesse e non trasmettono lo stimolo percepito al cervello”. Tra qualche settimana, complice anche il cambio di stagione, inizieranno a diffondersi i classici virus stagionali (influenza) con gli esperti che sottolineano il consiglio della vaccinazione soprattutto per la popolazione più vulnerabile. Per quanto riguarda il Covid, il virologo spiega che i segnali attuali non sono così positivi visto che gli over 60-70 hanno ormai perso lo “scudo immunologico” sia perché l’ultimo richiamo vaccinale è stato fatto ormai molto tempo fa ma anche perché lo stesso virus è stato meno diffuso del passato con conseguenti meno casi. (Agenbio)