Punture di api, vespe e calabroni: cosa fare e quando preoccuparsi

Roma, 28 agosto 2025 (Agenbio) – In estate, si sa, aumentano le probabilità di incontri ravvicinati con api, vespe e calabroni. Le loro punture sono spesso dolorose, ma nella maggior parte dei casi i sintomi si risolvono in poche ore o giorni. Tuttavia, in alcune situazioni, possono insorgere complicazioni come infezioni o reazioni allergiche anche gravi. L’Istituto Superiore di Sanità consiglia di intervenire subito, rimuovendo con delicatezza il pungiglione se presente, oppure, in caso di morso di zecca, rimuovere l’intero parassita con pinzette a punta fine. È importante lavare la zona con acqua e sapone e applicare impacchi freddi per almeno dieci minuti, evitando di grattarsi per non peggiorare la situazione. Meglio evitare rimedi fai-da-te: niente aceto o bicarbonato, ma prodotti consigliati da farmacisti o medici per alleviare prurito e gonfiore. Se dopo due o tre giorni i sintomi peggiorano, l’area diventa sempre più rossa, gonfia o dolente, o compare pus, è il caso di rivolgersi al medico. Ma in presenza di sintomi più seri, come difficoltà a respirare, gonfiore al volto o alla gola, nausea, tachicardia o perdita di coscienza, è fondamentale chiamare subito il 118. Reagire in tempo può fare la differenza. (Agenbio) Des 12.00