Incendio sul Vesuvio, si lavora senza sosta. Task force investigativa dei cc. Gli scavi di Pompei restano aperti

Roma, 10 agosto 2025 (Agenbio) –  Continua incessante il lavoro dei vigili del fuoco sul Vesuvio per circoscrivere il vastissimo incendio in corso da venerdì. All’alba sono ripresi i sorvoli dei mezzi aerei, mentre le squadre a terra hanno operato tutta la notte. Grazie allo stato di mobilitazione nazionale chiesto dalla Regione e disposto dal ministro Musumeci, stanno arrivando sul posto colonne mobili di operatori della Protezione civile nazionale e da varie altre regioni, come il Veneto che è stata tra le prime a inviare una squadra di mezzi con una trentina di operatori ma anche la Liguria che ha inviato 16 volontari AIB e 2 funzionari della Protezione Civile regionale, con compiti di coordinamento. La situazione del rogo sul Vesuvio è “in leggero miglioramento” – ha detto Francesco Ranieri, sindaco di Terzigno che sta seguendo assiduamente le operazioni antincendio nell’area. I carabinieri hanno attivato da questa mattina un dispositivo straordinario di prevenzione e contrasto alla luce dell’aumento del rischio incendi boschivi che sta interessando in questi giorni la provincia di Napoli, “Sul territorio provinciale sarà impiegata una task force investigativa specializzata, composta da militari con competenze tecniche e investigative per individuare le cause dei roghi e accertare eventuali responsabilità penali”, spiega una nota aggiungendo che l’attività “si svolgerà sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Nola, in sinergia con le altre componenti del Comando Unità Forestali e Ambientali Carabinieri e i reparti territoriali dell’Arma”. Intanto il comunicato del Parco Archeologico di Pompei: le aree archeologiche che ricadono nell’area del Parco del Vesuvio, come quella di Boscoreale, e anche la stessa Pompei, al momento resteranno regolarmente aperte al pubblico. Il Parco archeologico è da ieri mattina in costante contatto con la Prefettura vista la situazione di emergenza legata all’incendio sulle pendici del Vesuvio, il cui fumo è visibile da molte zone dell’area archeologica. Eventuali aggiornamenti in merito a variazioni della fruizione saranno fornite tramite i canali istituzionali del Parco. Intanto si fa la conta dei danni, che sono enormi. “Un disastro enorme -spiega il presidente di Coldiretti Napoli Valentina Stinga – poiché il Parco nazionale del Vesuvio, oltre ad essere un importante attrattore turistico, offre prodotti tipici amatissimi dai turisti ed anche dai napoletani che li consumano con orgoglio”. I danni maggiori li lamenta la viticoltura: ad essere danneggiati sono i vigneti del Lacryma Christi Dop proprio durante il periodo che culmina con la vendemmia. “Ma il Vesuvio è anche il regno dell’albicocca Pellecchiella e del Pomodorino del Piennolo Dop. Insomma un disastro ambientale ma anche agricolo”, avverte Coldiretti. (Agenbio)