Clima e agricoltura: scoperta una proteina che protegge le piante dal caldo eccessivo

Roma, 8 agosto 2025 (Agenbio) – Una proteina naturale potrebbe aiutare le piante a resistere meglio alle ondate di calore causate dai cambiamenti climatici. A scoprirla è stato un team dell’Università di Verona, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze di Pechino. Si chiama Lhcb8 ed è una proteina fotosintetica che riduce i danni provocati da un’eccessiva esposizione alla luce solare, proteggendo le foglie e migliorando la resa complessiva della pianta.

La ricerca, pubblicata su Nature Communications, è stata condotta nel laboratorio di Fotosintesi e bioenergie del Dipartimento di Biotecnologie dell’ateneo veneto, sotto la guida dei docenti Roberto Bassi e Luca Dall’Osto, esperti di fisiologia vegetale. “La luce è fondamentale per le piante, ma se è troppa può essere dannosa”, spiega Bassi. “Un’eccessiva radiazione solare genera molecole tossiche, portando al deterioramento delle foglie e a un calo della produttività”.

Analizzando specie molto diverse tra loro, come l’abete rosso delle foreste nordiche e la Welwitschia del deserto del Namib, i ricercatori hanno notato che entrambe producono elevate quantità di Lhcb8. Questo le rende più resilienti rispetto ad altre piante che, invece, producono principalmente la proteina Lhcb4. Confrontando piante modificate per produrre esclusivamente Lhcb8 o Lhcb4, è emerso che le prime subiscono meno danni sotto la piena luce solare. Inoltre, riescono a trasmettere più luce alle foglie inferiori, migliorando l’intera efficienza fotosintetica.

“Comprendere i meccanismi che permettono alle piante di difendersi dallo stress ambientale è fondamentale per garantire la produttività agricola in condizioni climatiche sempre più estreme”, aggiunge Dall’Osto. La scoperta apre la strada a nuove strategie per rendere le coltivazioni più resilienti al caldo e alla siccità, una sfida ormai cruciale per l’agricoltura del futuro. (Agenbio) Alu 10.00