Brachiterapia: precisione millimetrica nel distruggere il tumore

Roma, 4 agosto 2025 (Agenbio) – La brachiterapia è un trattamento radioterapico che permette di erogare radiazioni con precisione millimetrica sulla massa neoplastica, risparmiando i tessuti sani circostanti. Un trattamento utilizzato ed efficace per i tumori di prostata, seno, cervice uterina, pelle e alcune neoplasie dell’area testa-collo. “La brachiterapia è nota come radioterapia interna perché all’origine delle radiazioni impiegate a scopo curativo ci sono dei preparati radioattivi posizionati all’interno degli organi malati con procedure mini-invasive – spiega Barbara Jereczek, direttore della Radioterapia all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano -. Questi semini possono essere rimossi dopo un dato tempo o lasciati a permanenza in sede, al fine di rilasciare la dose desiderata per la cura della neoplasia”. Una strategia che sprigiona le radiazioni con precisione millimetrica sul bersaglio risparmiando gli organi sani. Nel tumore della cervice consente un eccellente controllo locale del tumore e migliora la sopravvivenza delle pazienti. Le linee guida internazionali la raccomandano, in aggiunta a radioterapia esterna e chemioterapia, per tutte le donne con una neoplasia localizzata: i dati dello studio EMBRACE-II, presentati all’ultimo convegno Estro, indicano che il 93% delle pazienti trattate in questo modo è guarita e l’87% è ancora vivo 3 anni dopo la cura. La brachiterapia contribuisce a tenere sotto controllo per periodi più lunghi il carcinoma prostatico: la sua aggiunta alla radioterapia esterna potenzia il controllo locale della malattia fino al 98% e dimezza il rischio di morire a causa del cancro. Per tumori alle labbra, naso, occhi e palpebre, offre un doppio vantaggio: tiene sotto controllo la malattia, preservando l’estetica e la funzionalità di queste aree delicate, riducendo la necessità di ricorrere al bisturi in modo invasivo. Nei carcinomi mammari ai primi stadi viene sempre più spesso utilizzata per accorciare i tempi (2-5 giorni) con meno effetti collaterali e un eccellente controllo di malattia. Nelle donne che hanno una recidiva di cancro della mammella, consente un secondo trattamento radiante che preserva il seno e non compromette la sopravvivenza: in base ai dati disponibili la sopravvivenza a cinque anni delle pazienti è simile sia per quelle sottoposte a mastectomia (88%) sia per la brachiterapia (87%). La Società europea di radioterapia, European Society for Radiotherapy and Oncology (Estro), ha istituito una giornata dedicata alla brachiterapia per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. (Agenbio) Mmo 13.00