Roma, 30 luglio 2025 (Agenbio) – Riuscendo ad attraversare la placenta, come accade con le microplastiche, anche l’esposizione agli inquinanti Pfas delle donne in gravidanza può essere nociva per il nascituro. A sostenerlo è una nuova ricerca della University of Rochester Medical Center , secondo cui minuscole quantità di queste sostanze chimiche altererebbero il sistema immunitario in via di sviluppo del feto, lasciando potenzialmente un’impronta duratura sulla sua capacità di combattere le malattie. I ricercatori hanno monitorato 200 coppie madre-bambino, misurando i composti Pfas nel sangue materno durante la gravidanza e poi identificando le principali popolazioni di linfociti T dei neonati alla nascita, a 6 e a 12 mesi. Dalle successive analisi è emerso che a un anno d’età i neonati le cui madri avevano una maggiore esposizione prenatale ai Pfas presentavano un numero significativamente inferiore di linfociti T helper follicolari (Tfh), che aiutano i linfociti B a produrre anticorpi forti e duraturi, e un numero maggiore di linfociti del tipo Th2, Th1 e T regolatori (Treg), ciascuno dei quali è collegato ad allergie, autoimmunità o immunosoppressione. I dettagli dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Environmental Health Perspectives. (Agenbio) Etr 09.00