Dislessia, l’effetto placebo migliora le capacità di lettura

Roma, 21 luglio (Agenbio) – L’effetto placebo, inteso come aspettativa positiva, migliora la lettura nei bambini con dislessia evolutiva in maniera superiore rispetto ai tradizionali programmi di riabilitazione. È quanto emerge da uno studio coordinato dalle Università di Padova e Bergamo, pubblicato su Psychological Research. I risultati, replicati anche in studenti universitari, dicono che la tradizionale riabilitazione della dislessia non “pesa” quasi mai l’effetto placebo.
I ricercatori hanno studiato i possibili effetti degli occhiali “lampeggianti”, recentemente sul mercato e che regolano la frequenza del passaggio della luce, utilizzati per aiutare le persone con dislessia. L’uso di questi occhiali sembra indurre straordinari miglioramenti nelle capacità di lettura, senza però evidenze scientifiche a supporto. Due gli scopi della ricerca: indagare la presenza dell’effetto placebo indotto dall’uso di questi occhiali a diverse età, stimare il reale effetto di questi occhiali “lampeggianti” sulle capacità di lettura. È stato utilizzato un disegno sperimentale in doppio cieco – né i partecipanti né i ricercatori che hanno condotto lo studio sapevano chi stava ricevendo il trattamento sperimentale e il placebo o un trattamento standard – su due gruppi: 49 bambini con dislessia e 48 studenti universitari con fragilità di lettura. “Abbiamo misurato le abilità di lettura in tre diverse condizioni sperimentali – spiega Sandro Franceschini, primo autore della ricerca -, occhiali spenti, occhiali spenti più aspettativa positiva, occhiali accesi. Le abilità di lettura nella condizione occhiali spenti più aspettativa rispetto alla condizione occhiali spenti ci hanno permesso di scoprire per la prima volta un forte effetto placebo sia sugli errori commessi nella lettura di parole conosciute, sia sulla velocità nel decifrare parole nuove. La grandezza di questo effetto immediato è maggiore rispetto a quella riportata in lunghi trattamenti tradizionali di riabilitazione della dislessia”. “Questo effetto è clinicamente sorprendente – aggiunge la ricercatrice Giovanna Puccio -, i bambini con dislessia della scuola primaria, pur avendo gli occhiali spenti, hanno commesso un minor numero di errori. La sola aspettativa che gli occhiali fossero efficienti ha permesso loro di fare la stessa quantità di errori che si osserva solitamente in un ragazzo con dislessia frequentante la scuola media”. (Agenbio) Etr 13.00