Roma, 18 luglio 2025 (Agenbio) – Anche le tartarughe hanno “un’anima”. Lo rivela una ricerca dell’Università di Lincoln secondo cui le tartarughe dalle zampe rosse (Chelonoidis carbonaria) sono in grado di provare stati d’animo duraturi, una caratteristica finora attribuita quasi esclusivamente a mammiferi e uccelli.
Lo studio è stato effettuato su 15 esemplari utilizzando una tecnica nota come test di bias cognitivo, già applicato sull’uomo e in altri animali. Con questo test è possibile analizzare la reazione dell’animale rispetto a situazioni ambigue per comprendere se l’atteggiamento sia orientato all’ottimismo o al pessimismo, rivelando così lo stato emotivo interno dell’animale. Il team ha notato che le tartarughe inserite in ambienti più stimolanti tendevano a reagire in modo più positivo, un comportamento simile a quello che si osserverebbe in individui di buon umore.
A supporto dei risultati, i ricercatori hanno condotto ulteriori test comportamentali legati all’ansia. Anche in questo caso, le tartarughe che avevano mostrato un atteggiamento ottimista nel test cognitivo si sono rivelate meno ansiose di fronte a oggetti e ambienti sconosciuti.
Lo studio segna un’importante svolta nella comprensione dei rettili che dimostrano di avere una vita emotiva più complessa di quanto immaginavamo. Intanto i rettili stanno diventando animali da compagnia sempre più popolari: è necessario quindi rivalutare le condizioni di benessere di quest’ultimi sia in cattività che in natura.
Il fatto che anche i rettili, categoria animale molto distante da uccelli e mammiferi, possano sperimentare emozioni suggerisce che la capacità di provare stati d’animo si sia evoluta coinvolgendo altre specie. (Agenbio) Alu 09.00