Roma, 16 luglio 2025 (Agenbio) – Il tumore polmonare in Italia colpisce ogni anno oltre 44mila persone provocando 36mila decessi. Il problema principale risiede nel fatto che la diagnosi nel 70% dei casi arriva tardivamente, al punto da rendere la neoplasia non più operabile. Per arginare il drammatico fenomeno, occorrerebbe effettuare degli screening mirati nei soggetti più a rischio, come ad esempio i fumatori over 55: in questo modo la sopravvivenza potrebbe aumentare fino a toccare picchi del 90%. Questo almeno stando al programma lanciato dall’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma. Il percorso comincia con un questionario online, semplice e veloce, che valuta il rischio di tumore polmonare. Se il risultato è positivo, si passa a una visita pneumologica e, se serve, a una tomografia computerizzata a basso dosaggio. In meno di sei mesi, oltre 1.400 persone hanno già compilato il questionario. Di queste, 845 sono risultate idonee, 440 hanno effettuato la visita e 308 hanno fatto la tomografia. Sono stati individuati 11 casi che necessitavano di intervento chirurgico, e cinque pazienti sono già stati operati con successo. Nonostante questi risultati incoraggianti, lo screening polmonare non è ancora parte dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) del Servizio Sanitario Nazionale. Esiste la Rete Italiana Screening Polmonare, ma coinvolge solo 18 centri in tutta Italia. Per questo iniziative come quella del San Camillo sono fondamentali: offrono a chi ha maggior rischio una reale possibilità di diagnosi precoce, senza discriminazioni legate al reddito o alla provenienza geografica. (Agenbio) Des 14.00