Dengue e chikungunya, pericolo in Italia: “Coste e periferie più esposte”

Roma, 16 luglio 2025 (Agenbio) – Zanzare, viaggi e cambiamento climatico: è questo il mix che, secondo uno studio coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con il ministero della Salute e le Regioni/Province autonome e pubblicato su Nature Communications, sta aumentando anche in Italia il rischio di trasmissione di dengue e chikungunya. Due virus una volta confinati ai tropici, oggi presenti pure nel nostro Paese. Dal 2006 al 2023 si contano oltre 1.400 casi importati di dengue e 142 di chikungunya, con 388 e 93 infezioni autoctone. A preoccupare di più sono le zone costiere e le periferie urbane, dove la zanzara tigre si insedia più facilmente. I mesi più critici? Da luglio a settembre, ma al Sud il rischio può protrarsi fino a novembre. I contagi arrivano soprattutto da Paesi come Thailandia, India, Cuba, Brasile. Gli esperti chiedono più attenzione nella sorveglianza sanitaria, maggiore preparazione da parte dei medici e una campagna di informazione rivolta ai viaggiatori. Il cambiamento climatico, intanto, non aspetta. (Agenbio) Des 12.00