Roma, 15 luglio 2025 (Agenbio) – Uno studio clinico internazionale, a cui hanno partecipato l’Università di Bologna e l’Ausl Romagna, ha dimostrato l’efficacia del Retifanlimab, un anticorpo monoclonale anti-PD-1, in associazione alla chemioterapia, nel trattamento del carcinoma squamoso del canale anale (SCAC) localmente ricorrente o metastatico.
Lo studio di fase 3, denominato POD1UM-303, ha coinvolto 70 centri in 12 Paesi ed è il più ampio mai condotto su questa rara neoplasia.
I risultati dimostrano che l’aggiunta di retifanlimab alla chemioterapia standard migliora significativamente la sopravvivenza libera da progressione (mediana di 9,3 mesi contro 7,4 mesi nel gruppo di controllo) e suggeriscono anche un potenziale beneficio in termini di sopravvivenza globale. Lo studio rappresenta una svolta terapeutica per i pazienti affetti da SCAC avanzato, per i quali le opzioni di trattamento erano finora molto limitate. Questo lavoro rappresenta un importante passo avanti per una patologia rara, ma in aumento, spesso correlata all’infezione da HPV e alla coinfezione da HIV. (Agenbio) Etr 12.00