Roma, 14 luglio 2025 (Agenbio) – Grazie ad una semplice analisi del sangue è possibile stimare l’“età biologica” di undici organi, tra cui cervello, cuore, fegato e sistema immunitario, utilizzando la firma proteica presente nel plasma. Il team guidato da Tony Wyss‑Coray ha analizzato i dati di quasi 45mila persone, di età compresa tra i 40 e i 70 anni, raccolti nella UK Biobank e monitorati per 17 anni. Nel sangue di ognuno hanno poi analizzato circa 3mila proteine, alcune delle quali possono essere ricondotte a singoli organi. I dati sono stati elaborati da un algoritmo che ha valutato la firma proteica di ciascun individuo e ha calcolato l’età biologica degli organi. I risultati sono chiari, ma anche preoccupanti: circa un terzo dei partecipanti presentava almeno un organo la cui età biologica differiva significativamente da quella anagrafica, e questo scostamento era associato a un rischio più elevato di ammalarsi nei dieci anni successivi. L’indagine conferma una semplice verità: alla base delle proteine nel sangue si nasconde un indicatore di salute predittiva. Tra tutti gli organi, il cervello appare come il migliore indicatore di salute e sopravvivenza. Chi presentava un cervello biologico “più vecchio” dell’età anagrafica aveva 12 volte più probabilità di sviluppare Alzheimer entro dieci anni e un rischio di mortalità aumentato del 182% nei 15 anni successivi. Al contrario, avere un cervello biologico “più giovane” abbassa la mortalità del 40%. (Agenbio) 14.00