Roma, 08 luglio 2025 (Agenbio) – La solitudine uccide. La questione è troppo spesso sottovalutata, ma in realtà si tratta di una condizione che ha un impatto negativo notevole sulla salute fisica e mentale. In base a quanto riportato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la solitudine provoca circa 871.000 morti l’anno, praticamente 100 morti ogni ora. Il rapporto “Dalla salute alle connessioni sociali” ha messo in evidenza come stringere legami solidi migliori l’aspettativa di vita, mentre al contrario l’isolamento genera costi enormi in sanità, istruzione e lavoro. Non c’è una fascia di età particolarmente colpita, anche se i giovani ne soffrono molto (le percentuali parlano di una soglia tra il 17 e il 21%). I gruppi maggiormente esposti sono gli anziani, i migranti, i disabili e gli LGBTQ+. La ragione è da ricercare nella bassa istruzione, nella povertà, nel vivere da soli, ma anche nell’uso sbagliato che si fa della tecnologia, colpevole di indebolire i rapporti umani. Gli effetti sono pesanti: +30% di rischio ictus e malattie cardiache, +50% di declino cognitivo, +25% di mortalità precoce e raddoppio della depressione. La solitudine colpisce anche apprendimento e lavoro, tant’è che i giovani soli hanno il 22% in più di rischio di fallimento scolastico. (Agenbio) Des 09.00