Il Mediterraneo un brodo con acque sempre più calde, attenzione agli eventi estremi

Roma, 04 luglio 2025 (Agenbio) – Le acque del Mediterraneo sono diventate un brodo, una iattura che porterà conseguenze gravi. Anche l’Italia dovrà affrontare a breve fenomeni atmosferici molto violenti.  L’intenso soleggiamento e i mari calmi o poco mossi a largo hanno permesso a una maggiore quantità di radiazione solare di raggiungere la superficie marina. L’acqua assorbe questa energia, riscaldandosi, fino a raggiungere temperature mai osservate in precedenza. Tempeste violente, ondate di calore e i particolari cicloni chiamati “Medicane”, simili agli uragani, stanno diventando sempre più comuni. Questo incremento è strettamente legato a una serie di fattori che coinvolgono sia la posizione geografica del bacino che il cambiamento climatico globale. La posizione geografica del Mediterraneo, tra tre continenti – Europa, Asia e Africa – lo rende un punto di convergenza di vari sistemi meteorologici. La particolare configurazione chiusa del bacino marino consente un accumulo costante di calore e umidità, motori delle condizioni atmosferiche più intense. A certificare il calore del Mediterraneo anche Greenpace Italia con il suo studio ”Mare Caldo”, condotto con il Dista (Dipartimento di scienze della terra) dell’Università di Genova e l’Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale. E se il 2024 è stato l’anno più caldo mai registrato sulla Terra per la temperatura media globale dell’aria, che ha superato di 1,5°C i livelli preindustriali, la stessa cosa è accaduta alla superficie marina. Secondo i dati diffusi dal programma Copernicus e integrati con quelli raccolti nell’ambito del progetto Mare Caldo in Italia, l’anno scorso si è registrata anche la temperatura media annuale più alta mai osservata nel bacino del Mediterraneo, con un valore medio di 21,16°C, mentre i valori stagionali rilevati dai satelliti sono stati i più alti degli ultimi 43 anni. L’intensità media delle ondate ha raggiunto 3,50°C nel nord Adriatico, mentre l’intensità massima è stata di 7,22°C nel Mare di Alborán (tra il Marocco e la Spagna). (Agenbio)12.00