Roma, 16 giugno 2025 (Agenbio) – Un team di ricerca coordinato da James Monaghan, biologo presso la Northeastern University, ha svelato come l’anfibio axolotl, appartenente al mondo delle salamandre, riesce a far ricrescere i suoi arti, o addirittura i propri organi. Secondo gli autori dello studio, pubblicato su Nature Communications, questa capacità, chiamata memoria posizionale, è collegata a una molecola nota come acido retinoico. Esaminando gli axolotl, infatti, gli studiosi hanno scoperto che l’acido retinoico agisce come un segnale per le cellule rigenerative, chiamate fibroblasti, indicando loro cosa far ricrescere e quanto.
La scoperta potrebbe suggerire soluzioni interessanti per la medicina rigenerativa, perché anche noi umani siamo portatori dell’acido retinoico, anche se lo assumiamo soprattutto attraverso la dieta e le cellule del nostro organismo non ascoltano questi segnali come avviene per gli axolotl. (Agenbio) Etr 11.00