Il 31 dicembre 2025 si chiude ufficialmente il triennio formativo ECM 2023–2025. A pochi mesi dalla scadenza, il presidente del Cogeaps, Roberto Monaco, lancia l’allarme: “C’è ancora una quota significativa di professionisti non in regola. Dal 2026, chi non avrà almeno il 70% dei crediti ECM non potrà beneficiare della copertura assicurativa professionale”. Un rischio concreto, sancito dalla normativa vigente.
Monaco sottolinea che, rispetto ai trienni passati, è cresciuta la consapevolezza sull’importanza della formazione, ma persistono situazioni critiche. Per questo, Cogeaps ha attivato una rete informativa capillare: “Abbiamo inviato a tutte le Federazioni le situazioni individuali, che saranno inoltrate agli Ordini. Ogni iscritto riceverà una comunicazione personalizzata con l’invito a mettersi in regola”. Oltre alla perdita dell’assicurazione, chi non adempie all’obbligo formativo rischia sanzioni disciplinari da parte dell’Ordine di appartenenza. “Formarsi oggi non è solo un dovere etico: è un obbligo giuridico. L’aggiornamento è parte integrante della professionalità”, ribadisce Monaco.
Un altro punto cruciale riguarda i crediti compensativi: per il triennio in corso non saranno previsti. “Il 31 dicembre 2025 è una scadenza definitiva. Non ci saranno proroghe”, chiarisce Monaco, pur lasciando intendere che si sta lavorando per semplificare in futuro i percorsi di recupero per chi resta indietro.
Nel frattempo, il sistema ECM guarda avanti. “Stiamo esplorando nuove frontiere come il metaverso, le simulazioni in team e la formazione immersiva”, spiega Monaco. L’obiettivo è trasformare l’aggiornamento professionale in un’esperienza pratica, condivisa e continua: “Immaginiamo ambienti simulati dove medici, infermieri e tecnici si formino insieme, come in ospedale. È questa la direzione del futuro”.
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