Vasculiti, studio propone nuove terapie basate sull’approccio antinfiammatorio

Roma, 28 maggio 2025 – Uno studio coordinato dall’Università di Trieste fa il punto sulle manifestazioni trombotiche e cardiovascolari associate alle vasculiti – infiammazioni persistenti che colpiscono i vasi sanguigni e possono portare a gravi complicanze trombotiche – e propone nuove strategie di trattamento basate sull’approccio antinfiammatorio.
Se non riconosciute e trattate tempestivamente, le vasculiti sistemiche, che rappresentano un gruppo di malattie autoimmuni rare, possono compromettere organi vitali come cuore, reni, polmoni e cervello.
“Il nostro lavoro – spiega Giacomo Emmi, immunologo, docente di Medicina interna dell’Università di Trieste – dimostra che in molte vasculiti la trombosi non è un evento isolato, ma una diretta conseguenza dell’infiammazione vascolare. In questi casi, l’uso di anticoagulanti può non essere sufficiente e deve essere affiancata da una terapia immunologica. Comprendere meglio i meccanismi alla base di queste evidenze cambia l’approccio terapeutico e può aprire nuove strade anche per altre malattie croniche infiammatorie e non”.
Tra le vasculiti analizzate compaiono, tra le altre, la granulomatosi eosinofila con poliangioite, una patologia che colpisce soprattutto le vie respiratorie, il cuore e il sistema nervoso periferico, e la sindrome di Behçet, che interessa i vasi di calibro variabile, e caratterizzata, tra le altre cose, da eventi trombotici infiammatori. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Reviews Rheumatology, si concentra sulle differenze tra eventi trombotici arteriosi e venosi, sulla gestione terapeutica nelle diverse fasi della malattia e sui diversi meccanismi patogenetici, che possono orientare le scelte cliniche. (Agenbio) Etr 10.00