Una massima di antica saggezza recita che “per quanto lungo sia il viaggio da compiere esso comincia sempre con un primo passo”. Il viaggio per i Biologi del Terzo Millennio è ancora lungo ma intanto il primo, significativo, passo lo si è già compiuto il 13 maggio del 2025 con la manifestazione tenutasi a Roma nell’Auditorium del Parco della Musica. Oltre mille “camici bianchi” iscritti all’Albo, provenienti da ogni parte d’Italia, si sono ritrovati in quel luogo per tutelare ed ampliare le competenze professionali della propria categoria, per difendere le prerogative di cui ciascuno di noi è portatore e per affermare che a nessuno è consentito di minacciare e limitare le nostre competenze. In una cornice maestosa e partecipe per la prima volta nella loro storia i Biologi hanno dunque dato prova di esserci e di sapersi difendere.
Si è trattato di compiere un gesto, uno sforzo organizzativo, un sacrificio personale, per poter conservare quel che già ci compete e per aggiornare quelle stesse competenze innanzi alla futura prospettiva di esercizio della professione. La Biologia, in quanto scienza giovane ed aperta a nuove quotidiane scoperte nel campo della vita, aggiorna infatti continuamente sia le conoscenze sia le opportunità di poterle utilizzare in nuovi campi d’applicazione. Occorreva peraltro anche porre un argine di chiarezza ai provvedimenti legislativi che sono all’attenzione del Parlamento in materia di servizi sanitari innovativi come la cosiddetta “Farmacia dei Servizi”, oppure l’elenco aggiornato delle attribuzioni alla professione di Biologo, le nuove aree di specializzazione, la riorganizzazione della rete dei laboratori, la tutela della pratica professionale dei Biologi Nutrizionisti. Insomma una partita complessa e decisiva per tutti coloro che svolgono e saranno chiamati a svolgere la variegata gamma delle diverse attività in campo professionale che sono tipiche dei Biologi e che, come indicato nell’Albero delle Opportunità, assommano a decine di diverse tipologie di impiego. Gli argomenti sono stati tutti adeguatamente sviscerati dagli autorevoli rappresentati intervenuti all’evento della Capitale, sia per la parte tecnico-scientifica sia per quella politico-istituzionale.
Gli esiti della manifestazione non si sono fatti attendere e già nuove strade di confronto e di prospettiva si sono spalancate con la convocazione, in primis, di un Tavolo presso il Ministero della Salute, con seduti attorno tutti i rappresentanti degli Ordini professionali interessati. C’è inoltre anche da segnalare la presenza alla nostra manifestazione dell’Ordine dei Tecnici di Laboratorio e dei Dietisti che ha consentito di superare vecchie idiosincrasie, aprendo ad una collaborazione futura che non potrà che portare chiarezza e maggiore forza per le categorie interessate. Così come significativa è stata la presenza delle società scientifiche del comparto laboratoristico insieme con l’ANAAO – Assomed e Federlab, sigle che sono maggiormente rappresentative del comparto della specialistica ambulatoriale ed ospedaliera. Insomma: laddove prima vi erano ombre oggi si sono accese luci. Laddove ci si guardava con sospetto oggi è apparsa manifesta l’apertura alla collaborazione.
Per quanto ci riguarda direttamente, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (FNOB) si apre al confronto ed al dialogo nel giorno stesso in cui ha potuto mettere in mostra la propria forza e la capacità di esserci numerosa e determinata. L’attenzione del mondo politico è stata parimenti dimostrata con l’autorevole presenza del senatore Maurizio Gasparri e con la sua diretta interlocuzione, al termine della manifestazione, con il ministro della Salute. I risultati positivi, ne siamo certi, non tarderanno ad arrivare perché ovunque si semina bene poi inevitabilmente si raccoglie. Non mancherebbe, in verità, qualche motivo di doglianza per la disarmonia nella provenienza territoriale dei partecipanti: tantissimi quelli degli Ordini regionali del Meridione a fronte di una scarsa affluenza dei colleghi del Centro Nord Italia. Ma più in generale pesa il fatto che, per quanto numerosa sia stata la presenza dei Biologi alla convention del 13 maggio ed il cospicuo numero di coloro che hanno seguito l’evento tramite lo streaming diretto oppure registrato sui vari siti social, la percentuale è apparsa comunque bassa rispetto al numero complessivo degli iscritti all’Albo. Ancor di più spiace che per l’ennesima volta una larga fetta di costoro abbia completamente ignorato le questioni essenziali che sono state alla base degli sforzi compiuti.
Fino a quando i solipsisti, gli scettici, gli ignavi ed i critici per ignoranza saranno così tanti, formare una categoria “vincente” ed autorevole sarà difficile se non impossibile. In giro ci sono ancora troppi egoisti e troppi opportunisti. Gente che per non perdere un giorno di guadagno corre poi il rischio di perderlo per una vita intera. È su questo versante che dovranno lavorare gli Ordini territoriali che operano laddove quella particolare tipologia di colleghi è presente. Tuttavia oggi è un giorno di letizia e di orgoglio. Non c’è tempo per le lamentele. Il rimanente sarà oggetto del lavoro del futuro. E noi ci saremo a farlo. Il primo passo per l’Ordine che verrà è compiuto.
di Vincenzo D’Anna
Presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi