Sindrome di Down, la polidatina previene i disturbi neurologici 

Roma, 13 maggio 2025 (Agenbio) – Uno studio del Cnr-Ibiom ha approfondito gli effetti della somministrazione della polidatina – un polifenolo di origine vegetale noto per le sue proprietà antiossidanti – su campioni di cellule caratterizzate da trisomia del cromosoma 21, meglio conosciuta come sindrome di Down. La ricerca, pubblicata su Free Radical Biology and Medicine, si inquadra nel filone di ricerca del Cnr-Ibiom coordinato da Rosa Anna Vacca, che da anni studia le alterazioni molecolari alla base del complesso quadro clinico della sindrome con lo scopo di individuare principi attivi naturali che possano migliorare le disfunzioni dei mitocondri – le “centrali energetiche” delle nostre cellule – ripristinare il corretto metabolismo energetico cellulare e ridurre lo stress ossidativo, fattori considerati chiave per l’insorgenza del deficit nello sviluppo neurologico nei bambini con sindrome di Down, e dell’invecchiamento precoce negli adulti. 
In questo studio, in particolare, effettuato su cellule provenienti da aborti spontanei di feti, in parte caratterizzati da trisomia 21 e in parte sani, cioè privi di alterazioni cromosomiche, è stato dimostrato che la polidatina è in grado di riattivare l’attività bioenergetica dei mitocondri riducendo la produzione eccessiva di radicali dell’ossigeno e che può, inoltre, prevenire i danni al DNA e l’invecchiamento cellulare causati da stress ossidativo indotto con stimoli esterni: questa attività di prevenzione dal danno ossidativo avviene sia nelle cellule con sindrome di Down, sia in quelle sane.  (Agenbio) Etr 10.00