Roma, 7 marzo 2025 (Agenbio) – Dopo tre giorni di trattative serrate a Roma nella sede della Fao, in quelli che vengono definiti come i tempi supplementari della Cop16 che fallì in Colombia lo scorso novembre, circa 150 Paesi hanno trovato un accordo per tentare di proteggere la biodiversità planetaria che stiamo perdendo. Guidati dalla presidente della Cop16, la colombiana Susana Muhamad, i Paesi hanno concordato un impegno di 200 miliardi di dollari l’anno al 2030 e preso impegni per meccanismi finanziari condivisi che possano aiutare per esempio le comunità indigene nella protezione degli ecosistemi. Due i blocchi distanti nelle trattative: quello dei Paesi in via di sviluppo, guidati da Brasile e Kenya, e quello dei Paesi più abbienti, tra cui Francia e Canada. I primi volevano un fondo dedicato per la mobilitazione delle risorse, i secondi chiedevano l’utilizzo di fondi già esistenti. Alla fine si è trovato un compromesso: è stata data la possibilità di creare un nuovo fondo o di utilizzare per lo stesso scopo fondi già esistenti. Ok anche a sistemi di monitoraggio e al Cali Fund, fondo che vedrà il coinvolgimento dei privati che usano sequenze genetiche di flora e fauna a scopi commerciali. (Agenbio) Gta 09.00