Esami del sangue in farmacia, inattendibilità fino al 200%: il servizio de “Le iene” fa luce sugli errori macroscopici

Roma, 3 marzo 2025 –  Gli esami in farmacia sono davvero attendibili? Già l’inchiesta apparsa sul Corriere della Sera qualche giorno fa, nella rubrica “Dataroom” a cura di Milena Gabanelli, aveva sollevato più di qualche dubbio, ieri sera il servizio mandato in onda da “Le Iene” a firma di Gaetano Pecoraro ha evidenziato non poche criticità rilevando che nei test delle farmacie sono presenti margini di errore fino al 200% rispetto agli esami del sangue effettuati in laboratorio. Nel video inchiesta, della durata di 6 minuti e mezzo, anonimi pazienti si recano in farmacia per sottoporsi ai cosiddetti esami di routine: il prelievo di una goccia di sangue per la misurazione di valori quali la glicemia, il colesterolo e i trigliceridi. A dispetto delle previsioni dichiarate dal farmacista intervistato secondo cui il margine di errore era calcolato all’incirca sul 10%, che comunque rappresenta un valore alto, l’evidenza dei fatti ha invece dimostrato tra gli esami in farmacia e gli esami in laboratorio una discrepanza di gran lunga superiore, fino al 200% e con una spesa che si aggira intorno ai 90 euro. Sul tema è intervenuto Daniele Morelli, direttore della Struttura Complessa Medicina di Laboratorio (Analisi chimico-cliniche) dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che dice che “gli strumenti della farmacia sono molto compatti, tecnologicamente molto avanzati, però non sono controllati. Nei laboratori di analisi invece la qualità è misurata e controllata. Nella strumentazione utilizzata dalla farmacia non sappiamo nulla della qualità del dato che viene rilasciato”. In pratica è possibile che il dato della farmacia sia rispondente a quello del laboratorio, ma è possibile anche che il dato sia sballato e – come viene mostrato in video -in maniera macroscopica. Il punto, spiega l’autore del servizio, è che poiché non ci sono norme che obbligano chi usa le strumentazioni della farmacia a tararli e verificarli di continuo, così come invece accade nei laboratori di analisi, qualsiasi risultato esca non è verificato. Le farmacie, secondo il professor Morelli “dovrebbero quindi subire gli stessi controlli dei laboratori di analisi”, ma non essendovi una norma l’errore non viene neanche rilevato. Al contrario l’attendibilità dei laboratori è certificata grazie a una legge molto stringente. Vedi il servizio