Roma, 10 ottobre 2024 (Agenbio) – Secondo uno studio internazionale pubblicato su Nature Reviews Cardiology, l’inquinamento chimico del suolo, dell’acqua e dell’aria aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, provocando circa 9 milioni di morti premature all’anno. Come sottolineato dagli autori della ricerca in forze al Molecular Cardiology Research Group presso il Dipartimento di cardiologia dell’Università di medicina di Magonza, l’inquinamento dovuto a metalli pesanti, pesticidi e micro e nanoplastiche può causare danni al sistema cardiovascolare, provocando stress ossidativo, infiammazione e alterando i ritmi circadiani. L’esposizione a sostanze chimiche tossiche, come metalli pesanti, solventi, diossine e pesticidi può avvenire sul luogo di lavoro, attraverso prodotti di uso comune o per contaminazione ambientale, contribuendo a una disfunzione dei vasi sanguigni e allo sviluppo di malattie cardiovascolari. Dall’indagine è anche emerso che, oltre al suolo e all’acqua, anche la polvere contaminata trasportata dall’aria costituisce un rischio per la salute cardiovascolare, con circa 770mila decessi cardiovascolari all’anno attribuiti a questo tipo di contaminazione. (Agenbio) Etr 10:00