Lettera della FISMELAB al ministro e al sottosegretario alla Salute

Alla c.a. del Prof. Orazio Schillaci

Ministro della Salute

e

Alla c.a. del dottor Marcello Gemmato, On.

Sottosegretario di Stato alla Salute

Milano, 23 Marzo 2024

 

Egregio Ministro, Egregio Sottosegretario,

Le scrivo in qualità di Presidente della FISMeLab, la Federazione della Società Scientifiche Italiane nel Settore della Medicina del Laboratorio, per chiederLe un incontro.

Come certamente saprà, la Federazione riunisce l’Associazione Microbiologi Clinici Italiani – AMCLI, la Società Italiana per l’Analisi Citometrica Cellulare – ISCCA, la

Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica – SIAPeC-IAP, l a Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica – SIBioC, la Società Italiana di Genetica Umana – SIGU, la Società Italiana di Patologia Clinica e Medicina di Laboratorio – SIPMeL e la Società Italiana di Patologia e Medicina Traslazionale – SIPMeT.

Le Società federate FISMeLab rappresentano oltre 5 mila laboratori italiani ed oltre 30 mila professionisti, impegnati al servizio della salute dei cittadini. A nome delle società e dei professionisti che ho l’onore di rappresentare, desidero esprimerLe la nostra preoccupazione rispetto al Disegno di Legge per la semplificazione e la digitalizzazione dei procedimenti in materia di attività economiche e di servizi a favore dei cittadini e delle imprese e, in particolare, rispetto alla previsione dell’articolo 29 recante misure di semplificazione per promuovere l’erogazione dei servizi in farmacia.

Il riferimento è all’inserimento dei test diagnostici per il contrasto all’antibiotico- resistenza fra le prestazioni erogabili dalla Farmacia dei Servizi. Ferma restando l’indiscutibile professionalità della categoria, è altrettanto indiscutibile, però, che i farmacisti non possiedono una formazione adeguata all’effettuazione ed alla refertazione di esami di laboratorio.

La formazione accademica, curricolare e professionale di coloro che svolgono attività di medicina di laboratorio non può essere equiparata a quella di altra formazione accademica. La concessione alle farmacie di eseguire in pandemia i tamponi per la ricerca del virus SARS-Cov2 era dovuta allo “stato d’emergenza” e l’emergenza una volta cessata non può diventare routine.

Dietro un risultato derivante dall’esame di laboratorio c’è un processo diagnostico determinato da professionisti del settore. La governance di questo processo – ovvero la scelta dei sistemi analitici, la formazione del personale, il controllo in remoto, i controlli di qualità, la validazione e la refertazione – deve essere in capo a un direttore di laboratorio, professionista del settore.

Pertanto, le società scientifiche rappresentate in FISMELAB chiedono la costituzione di un tavolo di confronto, auspicabilmente composto da rappresentanti del Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità, del Consiglio Superiore di Sanità, delle associazioni industriali rilevanti oltreché delle categorie professionali coinvolte, al fine di definire in maniera corretta i ruoli e le competenze tra professionisti della medicina di laboratorio e farmacisti, nell’interesse dalla certezza diagnostica e della tutela del paziente.

Certo della Sua vicinanza ai temi che riguardano la salute e la sicurezza dei cittadini, resto in attesa di un cortese riscontro.

L’occasione mi è gradita per porgerLe i miei più cordiali saluti.

 

Pierangelo Clerici