Cancro all’ovaio: e se fosse possibile anticipare la diagnosi?

Roma, 12 dicembre 2023 (Agenbio) – Si può prevedere il cancro dell’ovaio, anche con un largo anticipo. Lo si può fare attraverso un’analisi genetica condotta sui campioni prelevati per il Pap test. Una scoperta del genere può radicalmente modificare l’approccio alla malattia. I dati italiani sul tema sono allarmanti: ogni anno vengono diagnosticati più di cinquemila nuovi casi di tumore all’ovaio, pazienti che si aggiungono alle circa trentamila donne già in cura per la malattia. Questi sono i dati raccolti da Humanitas col carcinoma ovarico sieroso ad alto grado (Hgsoc), che costituisce la forma più frequente di tumore nonché la più aggressiva e letale. Rappresenta infatti il 70% di tutte le diagnosi ed è spesso resistente ai farmaci chemioterapici anche perché generalmente individuata in fase avanzata. Diagnosticare la malattia in anticipo fa chiaramente tutta la differenza del mondo: la sopravvivenza a cinque anni passa dal 30% per i tumori scoperti al terzo stadio a oltre il 90% per quelli identificati al primo stadio. Ecco perché il nuovo studio pubblicato su Science Translational Medicine e condotto retrospettivamente a partire dai tamponi di Pap test effettuati anni prima della diagnosi da 113 donne con cancro all’ovaio, raccolti e analizzati in collaborazione con numerosi centri su tutto il territorio italiano, può rivelarsi provvidenziale. I risultati sono stati definiti incoraggianti, anche se come rimarcato dagli autori stessi vanno valutati nel mondo reale e sui grandi numeri. “I dati appena pubblicati aprono una strada: ora serve il sostegno di tutti per avviare un ampio e robusto studio prospettico, volto a confermare i dati e trasformare il sogno di una diagnosi precoce del tumore ovarico in una realtà concreta” ha spiegato Maurizio D’Incalci, professore di farmacologia in Humanitas University e responsabile del laboratorio di Farmacologia Antitumorale in IRCCS Istituto Clinico Humanitas. (Agenbio) 14:00 Des