Disturbo primario del linguaggio: la difficoltà nel diagnosticarlo

Roma, 30 ottobre 2023 (Agenbio) – Si parla di disturbo primario del linguaggio (Dpl) quando un bambino manifesta difficoltà prevalentemente nella sfera linguistica, pur mostrando uno sviluppo fisico, intellettuale e cognitivo nella norma. Si tratta di un disturbo frequente in età prescolare e riguarda una percentuale superiore al 7% dei bambini in Italia (un bimbo su 14). Tra questi non tutti, purtroppo, riescono ad accedere alle cure adeguate affidandosi a logopedisti professionisti come sarebbe opportuno. Talvolta anche l’individuazione della problematica è complicata, così la Federazione logopedisti italiani (Fli) ha lanciato, in occasione della settima Giornata Internazionale della consapevolezza, una sorta di vademecum. Fli ricorda che “le difficoltà più facilmente identificabili riguardano la lettura e la scrittura; tuttavia, le conseguenze possono coinvolgere i rapporti sociali, dove le difficoltà di conversazione e di interazione con i coetanei espongono spesso i bimbi e gli adolescenti a stati umorali ed emotivi che comportano un aumento del rischio di ansia e depressione, rispettivamente sei e tre volte superiore”.  (Agenbio) Des 13:00