Estate, gli insetti e le loro punture

Roma, 14 agosto 2023 (Agenbio) – Che bella l’estate: spiaggia, mare, più tempo libero da trascorrere all’aria aperta. Certo, qualche complicazione c’è pure nella bella stagione. Il caldo favorisce infatti la proliferazione di insetti, alcuni dei quali rappresentano un pericolo per le persone. Dalle più comuni zanzare a flebotomi e pappataci, passando per zecche, api, vespe e calabroni. Insomma, l’elenco è decisamente bello lungo ed è bene attrezzarsi per evitare spiacevoli situazioni e per rimediare in caso di puntura. A proposito, cominciamo col dire che non tutte le punture sono uguali e pertanto ognuna richiede un suo trattamento specifico. Nel caso della zanzara, ad esempio, sarebbe corretto applicare una crema cortisonica, ma questa non è una soluzione universalmente valida. Ci sono dei casi in cui dalla puntura si può generare un’infezione: ce ne si rende più o meno facilmente conto se la parte del corpo coinvolta si gonfia o cambia colore. Se il problema diventa persistente allora diventa opportuno contattare immediatamente un medico, ma ancora meglio il Pronto soccorso se la puntura è stata generata da vespe, api o scorpioni. La prudenza non è mai troppa. Vero che generalmente sono situazioni che si risolvono con un prodotto specifico rimediabile in farmacia, ma talvolta le macchie o le bolle possono diventare persistenti o estendersi in altre aree del corpo. Allora sì che un consulto medico avrebbe decisamente ragione di esserci. Ci sono inoltre degli accorgimenti da mettere in pratica se ci si reca in paesi considerabili a rischio di malattie infettive. Tra i comportamenti da tenere per scongiurare spiacevoli disavventure c’è quello di indossare capi in fibre naturali e possibilmente di colore chiaro. Inoltre, ma questo lo si dovrebbe fare anche normalmente nel corso dell’estate quando si passa del tempo fuori, applicare spray e creme repellenti. Non soltanto sulla pelle ma anche sui vestiti, in special modo la sera per un’operazione che va ripetuta periodicamente per evitare che svanisca l’effetto del prodotto utilizzato. Infine, bisognerebbe evitare di camminare scalzi prediligendo sempre scarpe chiuse ed evitare di fare sport nelle ore serali: in quei momenti le zanzare sono maggiormente attive e vengono attratte dal sudore che le spinge ad avvicinarsi con le inevitabili conseguenze del caso. Ma come si fa a capire da quale insetto si è stati punti? Non sempre infatti ce ne si accorge in tempo, a volte il danno è già bello che fatto. Ha provato a darci una mano, consentendoci di orientarci nei vasti meandri dell’universo degli insetti, Marco Libanore, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive-immunodeficienze virali dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara. Partiamo proprio dalla zanzara che è il nemico numero uno in estate. La sua puntura si presenta come una piccola bolla sulla pelle che porta un po’ di prurito ma che scompare nel giro di 2-3 giorni. Spesso vengono confusi per morsi di zanzare anche quelli di flebotomi e pappataci che in realtà provocano punture assai pruriginose e spesso di dimensioni più ampie. Nel caso dei secondi, poi, si concentrano maggiormente su gambe e caviglie. Le zecche, sebbene possano essere pericolose perché riconducibili alla malattia di Lyme, di norma non lasciano tracce dei loro morsi sostando nella cute per un periodo che va dai 3 ai 6 giorni. Più semplice riconoscere morsi di api, vespe e calabroni perché sono insetti di dimensioni più grandi, per la presenza del pungiglione che costituisce un forte pericolo e per il dolore che si avverte. (Agenbio) Des 9:00