“Farfalle nello stomaco”, non solo modo di dire. Nuova ricerca spiega perché

Roma, 28 ottobre 2022 (Agonb) – Sulla rivista iScience è stata pubblicata una ricerca, coordinata dal Dipartimento di Psicologia della Sapienza e dal laboratorio IIT Neuroscience and Society, sulla capacità di percepire il nostro corpo in relazione a stomaco e intestino. Dunque l’espressione «ho le farfalle nello stomaco» non è più solo un modo di dire. Attraverso delle pillole intelligenti, ingerite come normali compresse e in grado di registrare temperatura, pressione e acidità gastrointestinale, si è provata l’esistenza di una correlazione tra lo stato fisiologico dell’apparato gastrointestinale e la consapevolezza del proprio corpo. I test condotti prevedevano che i partecipanti osservassero un corpo virtuale in situazioni simili o differenti dalla propria. Al termine di più test, in base alla posizione della pillola nello stomaco (nell’intestino tenue o crasso) i pazienti dovevano descrivere quanto si sentissero parte del corpo virtuale. Si è registrato che quanto maggiore è la consapevolezza del proprio corpo, tanto più gli organi interni si presentano attivi rispetto a quando tale sensazione viene a mancare. La nuova scoperta è di rilievo per varie condizioni patologiche, per capire se i segnali del tratto gastrointestinale hanno un ruolo nei disturbi alimentari, di derealizzazione e depersonalizzazione. Grazie all’utilizzo di questa tecnologia nel campo delle neuroscienze cognitive, si potrà anche capire se la fisiologia del tratto gastrointestinale possa interferire sulle emozioni e il ragionamento morale dell’individuo. (Agonb) Anna Lavinia 12:00