Vaiolo delle scimmie: cosa sappiamo finora

Roma, 24 maggio 2022 (AgOnb) – Dalla prima segnalazione, arrivata il 7 maggio, i casi di vaiolo delle scimmie continuano ad aumentare. Nel suo ultimo aggiornamento l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha quantificato in 92 i casi confermati e 28 quelli sospetti segnalati da 12 Stati membri dove la malattia non è endemica. Al momento, ha precisato l’OMS, i casi sono stati identificati principalmente, ma non esclusivamente, tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini. Scoperto nel 1958 analizzando alcuni esemplari di scimmia, monkeypox può colpire anche scoiattoli, ritenuti un importante veicolo della malattia, topi, ratti e conigli. Il vaccino antivaioloso – spiega l’Istituto Superiore di Sanità – è efficace all’85% nel prevenire la manifestazione nell’uomo. L’ultimo aggiornamento dell’agenzia sanitaria del Regno Unito segnala come sintomi iniziali febbre, mal di testa, dolori muscolari e alla schiena, linfonodi gonfi, brividi e spossatezza. Caratteristici del contagio sono le irritazioni e le pustole cutanee, che fanno la comparsa da uno a tre giorni dopo la febbre. La malattia, che dura da due a quattro settimane, si trasmette da persona a persona tramite droplet salivari, fluidi corporei e il contatto con le lesioni infette. (AgOnb) Des 11:00