Cancro ovarico, una mutazione consente di predire il rischio

Roma, 8 gennaio 2022 (Agonb) – Rivelate da un team del Cedars-Sinai Medical Center le origini di un comune cancro ovarico: gli scienziati ci sono arrivati modellando i tessuti delle tube di Falloppio, con la possibilità di caratterizzare come una mutazione genetica renda alcune donne ad alto rischio. I tessuti creati, noti come organoidi, hanno il potenziale per prevedere quali individui svilupperanno il cancro ovarico anni o addirittura decenni in anticipo, consentendo strategie di diagnosi e prevenzione precoci.

Secondo l’American Cancer Society, nel corso della vita il rischio di sviluppare il cancro ovarico è inferiore al 2% per la popolazione femminile generale, mentre quello stimato per le donne che portano una mutazione nel cosiddetto gene BRCA-1 aumenta di molto, tra il 35% e il 70%. Di fronte a probabilità così elevate, alcune donne con questa mutazione scelgono di rimuovere chirurgicamente il seno o le ovaie e le tube di Falloppio anche se non hanno certezza di sviluppare tumori in questi tessuti.

I risultati dello studio, pubblicati su Cell Reports, potrebbero aiutare i medici a individuare quali di queste donne hanno maggiori probabilità di sviluppare il cancro ovarico in futuro: per arrivarci, hanno generato cellule staminali pluripotenti indotte e le hanno usate per produrre organoidi che modellano il rivestimento delle tube di Falloppio, confrontandoli in donne con mutazione BRCA-1 e in donne sane.

“Con sorpresa abbiamo più patologie cellulari coerenti con lo sviluppo del cancro solo negli organoidi delle pazienti con BRCA-1”, ha affermato Nur Yucer, primo autore dello studio. (Agonb) Cdm 13:00.